Sei fuori e sei dentro
Sei fuori. Sei “là fuori” e le chiavi del futuro sono
sul palmo della mano. Chi può sapere dove sia la porta, quale sia la strada da
percorrere, quali i sogni giusti da inseguire e quali i metodi per realizzarli?
Sei “là fuori”.
Provenendo da Bologna, luogo in cui sorse l’università
più antica del mondo occidentale, non era per me semplice immaginare da chi fosse frequentata una
nuova università in una cornice culturale di ampio respiro come quella
altoatesina. Una domanda mi assillava: la compresenza di tre lingue
ufficiali e di varie identità ruba la scena alla conoscenza ed alla formazione
che l’università, in ogni luogo, si impegna a veicolare?
Non ho impiegato molto per comprendere che
“conoscenza” e “formazione”, come innumerevoli altre parole che riempiono
opuscoli pubblicitari e brochures
informative, rimangano termini vuoti se estrapolati dal contesto in cui devono
essere vissuti e che dunque la domanda che mi ero posto non aveva molto
significato. L’università è un mare di conoscenza e cultura in cui non bisogna
aver paura di nuotare. È inoltre un momento “totale” articolato in nodi di relazione,
in celebrazioni e in dialoghi, tra personalità e culture differenti, attraverso
linguaggi non solo fonetici, ma anche visivi e artistici di ogni sorta.
Durante il mio percorso di studi ho avuto modo di
veder crescere l’università di Bolzano, dandomi la possibilità di far correre
lo sguardo oltre la mia ricerca personale e di capire quanto realmente fossi
immerso in un percorso di arricchimento. È evidente come un’università
incastonata tra le montagne e circondata da ampi spazi verdi consenta di
sviluppare una sana relazione quotidiana con l’ambiente naturale, come
osservando il tramonto sulle montagne dalla finestra da un laboratorio di informatica
dell’edificio A, una rapida passeggiata dopo pranzo con gli amici, qualche
risata tra i vigneti. Una grande città può insegnare a crescere rapidamente, a
divenire indipendente dall’ambiente circostante, per ricavarsi al più presto la
propria nicchia con le unghie e con i denti e ad adattarvisi gioco forza,
mentre una realtà di piccole dimensioni come Bolzano mi ha aperto tutte le sue
porte e mostrato tutte le sue strade strette e porticati, con cordialità: “Fai
come se fossi a casa tua”. È così che non sei più “là fuori”, bensì sei “qui
dentro”, nel bel mezzo dell’avvenire di qualcosa che lentamente diventa sempre
più familiare, rassicurante e intimo.
Dalle amicizie agli amori, dalle feste alle ore di libero svago, dalla
mattina in cui puoi alzarti e fare colazione con le ciabatte sul tavolo perché
vivi da solo, oppure mangiare pollo per tre sere consecutive senza che nessuno
possa rammendarti di quanto una dieta equilibrata sia importante. La vita
universitaria ha fertilizzato ognuna di queste occasioni e continua ad offrire
i frutti di questo rigoglioso “qui dentro”.
Camilo Marchesini
ex-studente
della Libera Università di Bolzano, adesso a Uppsala in Svezia per fare
la
laurea magistrale in Economics. Ha una grande passione per la musica
jazz e folk, ama suonare la chitarra, leggere, e giocare a
pallacanestro.
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